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Tuscolano Cinecittà / Via Calpurnio Fiamma

Don Bosco: il degrado è causato dall’assenza di manutenzione ordinaria

Il blogger Fortezza Bastiani fa notare la presenza di alcuni “ferri ammaccati”, ricordo di un incidente stradale accorsi anni fa. Bastiani: “Nelle nostre strade si respira un senso d’abbandono”

In via Calpurnio Fiamma, all’angolo con viale San Giovanni Bosco, da qualche tempo campeggia una curiosa opera d’arte. Si tratta di un manufatto realizzato con materiali di recupero, ovvero un reticolato arancione di plastica e dei pali di ferro. L’artista, per ora ignoto, sembra intenzionato a lasciarvi l’installazione a tempo indeterminato. Un proposito che pare non coincida esattamente con le attese dei residenti.

UN VECCHIO INCIDENTE -“Quei pali contorti sono quanto rimane della barriera di protezione in ferro all'incrocio fra viale San Giovanni Bosco e via Calpurnio Fiamma – spiega Fortezza Bastiani nel suo blog- A causare quel danno è stato un incidente d'auto, uno dei tanti che si verificano nel nostro quartiere. Ma il danno non è recente. Saranno passati... Quanti? Un anno, due, tre?” Un tempo sufficiente per abituarsi al postmodernismo. Eppure, evidentemente, quella corrente artistica non sembra attecchire tra la popolazione. Anche perché, ed ora torniamo seri, il tempo per rimuovere quel capolavoro ci sarebbe stato.

L'ASSENZA DI MANUTENZIONE CAUSA DEGRADO - “C'è crisi, bisogna risparmiare e quindi si taglia sulle spese inutili. Ma siccome non basta mai, si taglia anche quello che è utile, come l'ordinaria manutenzione – fa notare il blogger, che poi evidenzia come - Il senso di abbandono che si respira nelle nostre strade è frutto proprio di questa politica, che rinuncia ad occuparsi della manutenzione delle strade, dei marciapiede, ma anche della cura dei parchi, della segnaletica e di tutto quello che è bene pubblico rimandando a interventi straordinari. Cioè, ad intervenire quando proprio non se ne può più fare a meno, con soldi che in nome di una presunta urgenza possono essere assegnati con più facilità. Nel frattempo, in attesa di una decisione ‘straordinaria’, dobbiamo   tenerci il degrado di quei ferri ammaccati, incrociando le dita perché si intervenga prima del prossimo grosso botto a quell'incrocio, quando non ci saranno più barriere protettive a salvare eventuali sfortunati pedoni”.  

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