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Giovedì, 18 Aprile 2024
Don Bosco Cinecittà / Via Calpurnio Pisone

L'INPS vuole far cassa con gli alloggi di Don Bosco: mille famiglie col fiato sospeso

Un migliaio di famiglie in via Mummio, via Pisone e via Cominio, ha ricevuto una lettera dell'INPS. L'ente previdenziale vuole vendere i propri alloggi. Unione Inquilini convoca un'assemblea cittadina: "Siano garantite le vecchie tutele"

Un migliaio di lettere sono state recapitate a Don Bosco. Le ha scritte l'INPS e, tra gennaio e marzo 2019, sono state recapitate alle famiglie che vivono in via Ponzio Cominio, in via Lucio Mummio ed in via Calpurnio Pisone. A lanciare l'allarme è il sindacato "Unione Inquilini" che per venerdì 12 aprile ha convocato un'apposita assemblea cittadina.

La situazione a Don Bosco

Ci sono almeno due tipologie di inquilini INPS a Don Bosco. Ci sono gli assegnatari regolari e gli occupanti. A tutela dei due, "cercando di non scatenare una guerra tra poveri" si colloca l'Unione Inquilini. "Sono vent'anni che seguo queste vicende – racconta l'avvocato Vincenzo Di Salvo, dell'U.I. – ora l'ente previdenziale vuole recuperare liquidità vendendo i propri immobili, ma deve rispettare i diritti di chi vi abita".

Le lettere ricevute

Sono oltre un migliaio le famiglie che vivono negli alloggi INPS di via Don Bosco "ed i regolari sono circa il 60/70%" spiega Di Salvo. Tra l'altro non è la prima volte che l'Ente punta a vendere quegli appartamenti. "Già nel 2001 i regolari assegnatari degli alloggi, hanno presentato una richiesta di acquisto. Chi lo ha fatto entro il 31 ottobre di quell'anno, oggi può esercitare un diritto di prelazione e può chiedere all'INPS la rimodulazione dell'importo dovuto". 

Invecchiamento demografico e mutui bancari

Si stima che gli appartamenti, una volta dimostrato il diritto a godere di quella prelazione, possano costare intorno ai mille euro al metro quadro. Una cifra che non tutti però, sono oggi in grado di pagare. "Nel corso di questi anni, molti inquilini si sono invecchiati – spiega l'avvocato – questo significa che la popolazione, ormai ultrasettantenne, fatica ad ottenere un accesso al credito". Senza mutui bancari quindi, niente appartamenti INPS. E' giusto? Secondo Unione Inquilini no. 

Le tutele del passato

"In passato esisteva una tutela che scattava per gli inquilini con un reddito inferiore ai 26mila euro e con più di sessanta cinque anni d'età. Per loro, scattava un rinnovo automatico del contratto di locazione della durata di nove anni". Il punto è che nel frattempo, di anni, ne sono passati quasi il doppio. "Ma la tutela - chiarisce il legale dell'UI -  doveva valere nel momento in cui si chiedeva di acquistare l'immobile". Il tema è piuttosto controverso. Ma anche delicato perchè le categorie più deboli degli inquilini, senza tutele, rischiano d'ingolfare le file già sature dell'emergenza abitativa.

Le richieste per gli occupanti

C'è poi un'altra questione da affrontare e riguarda gli inquilini irregolari. Per loro, l'accesso all'acquisto di casa, è complicato da un altro ostacolo. Mettersi in regola, per questi cittadini, significa dover versare un bel conguaglio per gli ultimi cinque anni. Un ostacolo che rischia di essere insormontabile. "Per loro – spiega l'avvocato Di Salvo – chiediamo che per il prezzo di acquisto si tenga conto di quanto stabilito,  al tempo delle vecchie vendite, nell'accordo tra gli enti previdenziali ed i sindacati". Una cifra  calmierata quindi che potrebbe consentire, anche agli irregolari, di diventare a loro volta proprietari di casa. Insomma sono tante le questioni che, l'Unione Inquilini, intende mettere sul piatto di un'eventuale trattativa con l'INPS. La mobilitazione passa comunque per l'assemblea cittadina di venerdì 12 aprile. Si terrà in piazza dei Consoli alle ore 17. Nel cuore del popoloso quartiere di Don Bosco.

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