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Differenziata al Tuscolano: “Ci sentiamo traditi: fanno il contrario di quel che promettono”

Tredici giorni dopo il consiglio municipale aperto, i cittadini del Tuscolano aspettano ancora risposte per affrontare l' "emergenza estiva". Inutile, a loro dire, anche la proposta del porta a porta spinto

via-l-stolone-7-10-2Traditi, senza una soluzione e con il proprio quartiere che continua ad essere una sorta di discarica a cielo aperto. I cittadini del Tuscolano (Cinecittà – Don Bosco) non ci stanno e a distanza di tredici giorni dal consiglio municipale aperto che doveva aprire una nuova fase nella risoluzione del problema differenziata, ribadiscono la propria indignazione nei confronti di una politica municipale, tanto d'opposizione quanto di maggioranza, che sembra, a loro dire, solo “prenderli in giro”.

LA LORO RICHIESTA - Già perché la loro richiesta, che assecondata seppur parzialmente nell'aprile scorso ha portato a dei miglioramenti della situazione, è chiara e sembrava essere condivisa anche dal centrosinistra in municipio: riportare altri cassonetti sulle strade in attesa di discutere insieme le modalità della differenziata. “Una richiesta “, spiegano da Fortezza Bastiani, “che i politici della maggioranza avevano promesso di sostenere il 21 giugno scorso ed invece proprio quel giorno è arrivato il tradimento”.

PORTA A PORTA SPINTO
In particolare è la risoluzione del porta a porta spinto a non andare giù ai cittadini che in questi mesi hanno trovato nel blog Fortezza Bastiani e su facebook su Via Flavio Stilicone una valvola di sfogo per la rabbia accumulata. In pratica la montagna, lo scorso 21 giugno, ha partorito il classico topolino. Doveva esserci Visconti, l'Ama doveva ascoltare i cittadini che dovevano essere sostenuti dal municipio. E invece niente di tutto ciò è avvenuto. Visconti non si è presentato e il municipio, tra polemiche e dibattiti infiniti, ha approvato una risoluzione che propone il porta a porta spinto, “ovvero”, spiegano dal blog Fortezza Bastiani, “tutto il contrario di quel che chiedevamo”. E l'opposizione? “Invece di sostenere la nostra proposta, ha solamente chiesto di aumentare i camion per la raccolta”, denuncia ancora Fortezza Bastiani.

In cosa consiste questo porta a porta spinto non è ben chiaro. Due le possibili opzioni esplicitate dai cittadini: “si potrebbero piazzare dei bidoncini individuali sui pianerottoli o nei cortili”, spiega Fortezza Bastiani. “Sarebbe però improponibile: nel primo caso è troppo costoso mandare addetti Ama a svuotarli passando davanti a ogni porta. Nel secondo un palazzo di 60 famiglie avrebbe bisogno di 240 bidoncini”.

C'è però una seconda possibilità ovvero quella di piazzare cassonetti condominiali nell'androne o nel cortile (dove c'è) sotto la responsabilità del condominio stesso. I cittadini però non ci stanno. “Basti pensare”, spiega ancora Fortezza Bastiani, “che a Milano con i cassonetti condominiali, ma senza la raccolta dell'umido, come vorrebbero fare quelli del municipio che l'hanno proposta, in un anno hanno elevato 35.000 multe. In pratica una tassa sulla tassa, che va sempre al condominio e quindi ripartita fra i soli proprietari e non fra gli affittuari, perché una multa è comunque una spesa straordinaria”.

IL CONTRARIOI cittadini, chiedevano e chiedono ancora oggi, che quei cassonetti vengano almeno raddoppiati e che al loro fianco ci siano anche quelli per l'umido, “perché” dicono “noi la raccolta differenziata la vogliamo fare”.

VOGLIAMO DIFFERENZIARE – Spiegano da Fortezza Bastiani: “E' sempre importante precisarlo per evitare fraintendimenti, qui nessuno sta rifiutandosi di differenziare i rifiuti. I cittadini del Tuscolano capiscono benissimo l'importanza di questo gesto. Ma al contempo hanno diritto a vivere in un quartiere pulito. E un sistema così limitativo che prevede un'ora e mezza mattutina a disposizione per conferire la parte umida dei propri rifiuti su un quartiere di 53.000 abitanti in poco più di un chilometro quadro non può che creare problemi. Cosi come ne creerebbe molti di più un sistema che prevede l'abolizione di tutti i cassonetti e la loro ricollocazione nei risicati cortili e negli androni di palazzi con una media di una sessantina di famiglie (con punte di 160) e abitati dal pian terreno sino alle terrazze”.

Differenziata a Don Bosco - le foto dal blog Fortezza Bastiani


PAROLE VUOTE Richieste chiare, come chiaro è il proposito di differenziare da parte dei cittadini. Ancora più chiaro il desiderio di trovare insieme una soluzione, partendo dalla presenza di cassonetti che allevino lo status di discarica a cielo aperto. Tutto chiaro insomma ma, secondo i cittadini, non per i politici del X municipio. “Per loro”, spiegano (che in buona parte non abitano nella nostra zona) è più importante farsi belli con dichiarazioni di facciata sul porta a porta e sulla differenziata. Parole che però diventano vuote di significato se non sono praticamente applicabili a un territorio e soprattutto se non sono condivise da quelli su cui ricadono. Ci sentiamo presi in giro da quelli che abbiamo contribuito ad eleggere per rappresentare le nostre istanze e che invece oggi, con la risoluzione che hanno approvato, dimostrano in pieno la nulla considerazione che hanno per noi cittadini, e alimentano in molti il grave sospetto che il loro silenzio, durato mesi, celi inconfessabili interessi”.
 

 

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