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Don Bosco Cinecittà / Via Calpurnio Fiamma

Dismissione case INPS, gli inquilini incalzano la Regione: "Ater compri gli alloggi invenduti"

Gli inquilini degli alloggi INPS si sono confrontati con la Regione. Fascetti (Asia/USB): "Abbiamo chiesto di promuovere un tavolo con l'ente previdenziale ed il governo". Proposto anche l'utilizzo dei fondi per l'edilizia agevolata per acquistare le case invendute

La dismissione delle case INPS, da Don Bosco a Magliana, rischia di avere un epilogo drammatico. Ogni alloggio che non sarà acquistato in prelazione, finirà all'asta. E questo significa, come i sindacati di base continuano a ripetere, far precipitare  migliaia di famiglie nel baratro dell'emergenza abitativa.

La richiesta del tavolo di confronto

La situazione rischia di deflagare. La presidente del Municipio VII, nell'invocare un tavolo di confronto tra l'Ente, la Sindaca ed il Governo, l'ha definita una possibile "bomba sociale". Dagli esiti ingestibili. Una possibilità di cui sembra essersi convinta anche la Regione Lazio che ha ricevuto, per l'occasione, una delegazione di Asia Usb.  "Abbiamo incontrato la segreteria dell'assessore Valeriani. Ci hanno promesso che scriveranno ai ministri compententi per chiedere, in linea con quanto già fatto dalla presidente del Municipio VII, un tavolo di confronto. E questo è già un passo avanti perchè, quello che finora abbiamo lamentato in questa vicenda – ha ricordato Angelo Fascetti, portavoce di Asia Usb – era l'assenza proprio della politica".

Mutui agevolati e fondi per l'edilizia agevolata

C'è dell'altro. "Nel corso dell'incontro abbiamo ribadito un'altra questione vogliamo che come già accaduto per le dismissioni di via Pincherle e via dei Colli Albani, venga attivato il fondo regionale per la concessione dei mutui all'1%, come previsto dalla legge 354 del 2004". C'è una terza richiesta che il sindacato di base ha sottoposto all'assessorato di Massmiliano Valeriani. "Abbiamo chiesto di utilizzare i fondi per l'edilizia agevolata. Alcuni mesi fa, dal governo, la Regione ha ricevuto 70 milioni per i nuovi piani di zona. Noi invece, anche alla luce di quello che sta emergendo sul tema, pensiamo che non servano altri piani di zona, soprattutto se gestiti con le vecchie modalità – valuta Fascetti – a Roma non servono altre case, al contrario occorre trasformare in alloggi pubblici quelli esistenti". E per farlo, si punta sul rilancio dell'edilizia pubblica attraverso nuove acquisizioni da parte di ATER.

Tutele per tutti gli inquilini INPS

Ma qual è la situazione degli inquilini INPS? Ci sono sicuramente delle differenze tra chi, nel 2001, ha esercitato un diritto di prelazione per l'acquisto. Per loro la vendita può avvenire anche a condizioni favorevoli. "Ma stiamo parlando di un 40 % che in alcune zone, come ad esempio a Magliana, scende al 30% degli inquilini" spiega Flavio Novari altro portavoce di Asia Usb. "Noi chiediamo tutele anche per gli occupanti senza titolo e per quanti non hanno la possibilità di acquistare, pur avendone diritto, perchè magari faticano ad ottenere un mutuo". 

La protesta degli inquilini INPS sotto la Regione

Le condizioni per accedere alla vendita

C'è poi un'altra questione e riguarda il modo in cui, in questi anni, sono stati ricalcolati i canoni di locazione. "Per gli occupanti – spiega sempre Novari – le nuove indennità di occupazione sono state rideterminate in base ai valori dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare e non in base ai canoni concordati del 2001". Si tratta di aumenti consistenti che hanno portato il canone di locazione anche a 950 euro come hanno dimostrato, bollettini alla mano,  i manifestanti sotto la Regione Lazio."Si arriva anche a 1200 euro – fa notare Novari – e parliamo di fabbricati lasciati allo sbando, in un quartiere popolare come può essere Don Bosco".  Per poter accedere all'acquisto dell'alloggio, questi inquilini devono dimostrare di essere in regola con i pagamenti caratterizzati questi nuovi canoni. Uno scoglio tutt'altro che trascurabile che complica ulteriormente la vendita degli alloggi INPS. Senza i correttivi richiesti, si rischia di dover mettere all'asta migliaia di appartamenti. E per le famiglie che li abitano significa, semplicemente, restare senza casa.

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