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Cinecittà, droga sparita dalla Caserma: arrestati tre carabinieri

Uno dei carabinieri è stato arrestato per la scomparsa di 17 chili hashish. Altri due invece per detenzione droga. L'Arma dei carabinieri ha avviato le indagini per la sospensione dall'impiego dei tre militari

Tre carabinieri della stessa caserma, quella di Cinecittà, nel X municipio, sono finiti in manette per una vicenda di droga risalente a un anno e mezzo fa.

A fare luce sui fatti dell'aprile del 2010, quando nella stazione di Cinecittà scomparvero 17 chili di hashish che erano stati sequestrati, sono stati gli stessi carabinieri del nucleo investigativo di Via In Selci. Sono stati loro ad arrestare un brigadiere di 38 anni, di origini campane, ritenuto il responsabile della sparizione.

Altri due militari sono stati arrestati assieme a un pregiudicato con l'accusa di dentezione di droga. Questi altri arresti si riferiscono però ad un altro episodio che risale allo stesso periodo. In questa vicenda è coinvolto anche il brigadiere accusato di peculato, visto che si era impossessato di hashish sequestrato. Le accuse per gli altri due carabinieri e il pregiudicato romano, tutti di circa 40 anni, sono emerse sempre durante le indagini.

Subito sono scattati i provvedimenti da parte dell'Arma, che ha avviato le indagini per la sospensione dall'impiego dei tre militari finiti in manette, in attesa dell'esito del processo.

Per fare piena luce sulla vicenda, nell'aprile del 2010 la Procura di Roma, come atto dovuto e a seguito di un'informativa sulla vicenda da parte degli stessi militari, aveva indagato tutti i carabinieri della stazione di Cinecittà, ben 23, che furono trasferiti in altri reparti dopo la scomparsa della droga.

Un provvedimento drastico deciso per fugare ogni sospetto: via chi non avrebbe detto la verità e chi avrebbe omesso qualsiasi particolare.

Oggi l'esito delle indagini e i tre arresti. I 17 chili di hashish scomparsi erano una parte della droga custodita nella stazione dei carabinieri e, secondo quanto affermano gli inquirenti, avrebbe avuto un valore di circa trentamila euro.

La sostanza stupefacente era custodita in una stanza blindata. Un furto compiuto con l'ausilio di un rampino: chi ha sottratto la droga sarebbe infatti entrato da una finestra

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