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Raddoppio La Barbuta, il Comune di Ciampino risponde al prefetto e ad Alemanno

"Pensare di raddoppiare gli abitanti da 350 a 700 è pura follia. Tenere aperto un campo in un'area così insalubre è inumano". Nei pressi del campo l'aeroporto, il Gra e una falda acquifera

“La maledetta burocrazia” evocata dal sindaco Alemanno all'indomani della tragedia che ha causato la morte di Raul, Fernando, Patrizia e Sebastian, tira in ballo anche il Comune di Ciampino. Il piccolo comune alle porte di Roma confina infatti con l'area del campo nomadi La Barbuta, già oggi uno dei più popolati della Capitale e che in base al nuovo piano dovrebbe vedere raddoppiare i propri abitanti. Da quest'estate Ciampino combatte una battaglia contro tale raddoppio. Una battaglia nella quale si è arrivati al ricorso al Tar. A quattro giorni dalla tragedia oggi il Comune di Ciampino ha voluto rispondere al Sindaco Alemanno e al prefetto Pecoraro

In particolare l'amministrazione “aeroportuale” ha voluto rendere nota la reale situazione del campo: “Come è possibile verificare dalla documentazione fotografica, l'area in cui insiste il campo abusivo sorto nel 1995, è delimitata da un perimetro i cui lati sono composti dal Grande Raccordo Anulare, dalla Ferrovia Roma-Ciampino, dalla pista dell'aeroporto Pastine e dalla via Appia Nuova, e posta a pochi metri dall'ingresso al territorio comunale di Ciampino in una via ad alto scorrimento. Oltre a ciò, il campo è collocato in un'area sovrastante una falda acquifera, in un'area archeologica e, come ribadito dal Sottosegretario Giro, all'interno del quale vi è una discarica abusiva di eternit dove si continuano a verificare copiosi incendi”.

Secondo il Comune di Ciampino, “pensare di raddoppiare il numero di abitanti, dagli attuali 350 ai previsti 700, è pura follia; abitare in quell'area insalubre, insicura e pericolosa, fossero anche abitazioni residenziali, non sarebbe giusto ed inumano. Non riusciamo ad immaginare come il Prefetto Pecoraro ed il Sindaco di Roma possano spendere 12 milioni di euro dei contribuenti (nonostante il parere contrario del Ministro degli Interni) per far vivere degli esseri umani sotto un tale eccessivo inquinamento acustico ed atmosferico”.

Il Comune di Ciampino è preoccupato: “Non vorremmo che qualcuno, sull'onda dell'emozione, volesse strumentalizzare questa tragedia addossandoci colpe non nostre: l'unica colpa che abbiamo è quella di aver chiesto accesso agli atti amministrativi al Comune di Roma, al Prefetto ed al Ministro degli Interni e, dunque, di esserci rivolti al Tar dopo i loro tre dinieghi di fronte alla nostra volontà di conoscere lo stato dei lavori E' doveroso ristabilire il confronto civile tra le istituzioni al fine di contribuire alla vera risoluzione dell'emergenza nomadi, per la quale noi siamo disponibili da sempre”.

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