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Statuario, writers all’opera sul centro di via Polìa: il quartiere si divide

Un gruppo di ragazzi, di Uscita 23 secondo il vice presidente del CdQ locale, ha cominciato a disegnare un murales sul centro di via Polìa, suscitando le proteste di alcuni cittadini e l'appoggio di altri

Arte o vandalismo? Questa domanda, sul murales che sta nascendo in questi giorni sul centro di via Polìa, sta dividendo i residenti del quartiere Statuario. Due punti di vista opposti che, anche sulla pagina Facebook del quartiere, stanno creando diverse discussioni in merito. Da una parte c'è chi crede che questa forma di pittura murale possa giovare al decoro del quartiere, dall'altra invece chi giudica atti come questo allo stesso livello del vandalismo. Significativa l’esperienza di Michele Pizzzuti, vice presidente del CdQ locale, che scoprendo questa attività sarebbe venuto a contatto con un documento, a firma del presidente Sandro Medici, che certificherebbe un patrocinio del Municipio nei confronti di progetti come questo.

“I ragazzi di Uscita 23, che stanno al Centro di Via Polia, sulla base di un patrocinio che spiegherò tra un secondo, hanno lavorato sul muro di cinta – ricorda Michele Pizzuti - Dal loro punto di vista hanno fatto arte ma, come ho detto a loro in diretta, non è il mio punto di vista. Hanno operato un cosiddetto ‘decoro urbano’: prima verniciando e ricoprendo le scritte e poi ‘disegnando’ tutto il muro di cinta con quel treno di ‘writing’ che potrete vedere passandoci lì davanti. Io ho chiamato i carabinieri, che intervenuti hanno chiesto i documenti a tutti, me compreso, ma hanno anche verbalizzato il ‘Documento che li autorizza a disegnare i writer’: il documento (che ho visto personalmente) porta la firma di Sandro Medici, che addirittura patrocina l'iniziativa”.

“A questo punto, pur avendo io idee difformi dai ragazzi che comunque, a parte qualche ironia e ‘classiche prese in giro’ sul concetto di arte, hanno fatto quello che loro ritenevano giusto, il nucleo centrale del discorso è che Medici, nei fatti, sembra il proprietario di questa struttura, autorizzando operazioni che non possono passare inosservate a Statuario e che rischiano di spezzare i fragili confini della legalità. Ora io ho ricevuto almeno 4 telefonate di cittadini/amici – conclude il vice presidente del CdQ locale - preoccupati di quello che vedevano. I ragazzi mi hanno detto invece che almeno 50 statuariesi hanno benedetto il loro lavoro. I punti di vista sono davvero differenti”.
 

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