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Iniziative a Statuario e Capannelle: la mappa "Verde di Quartiere" e l'adozione degli spazi pubblici

Dario Piermarini ed Emiliano Sibio hanno creato un'iniziativa innovativa che permette l'adozione di un piccolo spazio pubblico da chiunque voglia prendersene cura ed una mappa che registra la situazione del verde nella zona

Il Comitato di quartiere Statuario-Capannelle ha creato la Mappa del Verde, ovvero un contenitore aggiornato nel quale viene monitorata la situazione degli spazi verdi pubblici nell'area dei due quartieri in questione.

Abbiamo parlato con Dario Piermarini, ingegnere, ideatore e creatore, insieme a Emiliano Sibio, della mappa Verde di Quartiere.
“L'iniziativa -ci spiega Piermarini- è nata dall'idea, condivisa anche dal Comitato di Quartiere Osteria del Curato, di tutelare e incrementare le aree verdi della nostra zona”.
 
“Il principio -continua- è molto semplice e si basa sull'adozione, da parte di noi cittadini, di una piccola parte di verde; questo banalissimo principio moltiplicato per molte persone diventa un sistema estremamente efficace per combattere il degrado”.
 
Domandiamo che operazioni sono state necessarie per passare dall'idea al progetto vero e proprio: “Ho trovato subito la disponibilità di tutto il Comitato e di molti cittadini volenterosi e quindi il passaggio successivo era, appunto, organizzare il lavoro. Il primo aspetto dirimente da affrontare era il censimento del verde pubblico del quartiere; essendo io ingegnere ho cercato una soluzione innovativa che massimizzasse la condivisione delle informazioni e l'utilizzo della rete (il cosiddetto approccio WEB 2.0)”.
 
Ora entriamo nello specifico del funzionamento dello strumento di mappatura: “Grazie all'aiuto di Google Maps e Street-View è stata creata una mappa che permette di georeferenziare in maniera estremamente precisa ogni punto di verde (albero, siepe, aiuola, giardino...). Credo che neanche al Catasto abbiano delle mappe così aggiornate!”.
 
“Ogni punto di verde -continua nella spiegazione tecnica l'ingegner Piermarini- è individuato da un segnaposto che inizialmente è di colore blu che sta ad indicare che quel punto non è curato da nessuno. Nel segnaposto viene, inoltre, indicato il tipo di vegetazione, lo stato in cui si trova ed altre informazioni utili per la sua cura”.
 
Quando qualcuno, anche tramite i social network o la mailing-list, mi segnala che vuole curare un particolare punto di verde, nella mappa viene segnalato chi l'ha adottato ed il segnaposto diventa di colore verde, ad indicare che quel punto è stato adottato”.
 
L'iniziativa necessita di due fasi fondamentali perché si avvii il processo: la comunicazione e l'azione. “L'aspetto essenziale -conferma Piermarini- è la comunicazione: bisogna innescare un processo virtuoso attraverso il quale coinvolgere sempre più persone. La seconda fase è quella più operativa sul Quartiere: ognuno di noi si occupa di curare il verde che ha adottato. In che modo? Bastano semplici gesti: pulire un'aiuola dalle erbacce, innaffiare gli alberi o le siepi più giovani, inverdire un tratto di terra abbandonato, magari con qualche pianta che abbiamo dentro casa e di cui vorremmo liberarci”.
 
E poi qualche battuta su quello che manca nel quartiere: “Mi piacerebbe vedere un piano di manutenzione del verde del Quartiere, piuttosto che nuove attrezzature che vengono istallate e poi abbandonate al loro destino".
 
"Preferisco preservare quello che c'è e vorrei che il Comune prendesse più a cuore il verde pubblico, soprattutto nelle periferie. Molti ritengono che queste tematiche siano solo appannaggio di ambientalisti decontestualizzati: io credo che l'erosione del territorio da parte della città, le colate di cemento armato, l'uso indiscriminato delle macchine non porterà mai nulla di buono. Ad ogni modo va sottolineato che combattendo il degrado e rendendo vivibili gli spazi pubblici migliora anche la sicurezza urbana e questo aspetto penso che possa interessare anche la restante metà dei romani”.
 

Visualizza Verde di Quartiere in una mappa di dimensioni maggiori

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