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Capannelle, presentato un esposto sul Punto Verde di via del Calice

Il Comitato Difesa Ambientale Capannelle ha presentato alla Procura della Repubblica un "esposto denuncia in merito al punto verde qualità che si intende instaurare in via del Calice"

Il Comitato Difesa Ambientale Capannelle ha recentemente presentato un esposto alla Procura della Repubblica per opporsi all’istituzione di un Punto Verde Qualità, previsto nel parco di via del Calice. “Rendiamo noto di aver presentato il 3 maggio c.a. alla Procura della repubblica di Roma, assistiti dall’avv. Francesca Roccadoro, un esposto denuncia querela in merito al punto verde che si intende instaurare nel nostro quartiere – spiega il Comitato in un comunicato - e che ha visto la nettissima contrarietà dei residenti più volte chiamati ad esprimersi su questo paventato scempio”.

IL PROGETTO - “Il parco pubblico, di poco più di 22.000 mq, confina con un’area privata non curata e oggetto di tentativi di esproprio mai realizzati – prosegue il comunicato a firma del presidente Morando Ulderico - Su entrambe le aree il Comune di Roma aveva deciso di realizzare un punto verde qualità assegnato al sig. Cirilli, titolare di una palestra in via del calicetto ubicata proprio di fronte al parco. Venuti in possesso del progetto nel Marzo 2000, scoprivamo che erano stati progettati i seguenti manufatti: una reception, con casa custode; una ludoteca, sale video giochi e multimediali, centro polifunzionale, piscina e annessi spogliatoi, campi sportivi, bocce, parcheggi, strada carrabile, isola ecologica, area cani per un totale di 22.166 mq il tutto recintato e gestito da un  privato con l’obbligo di effettuare la manutenzione del verde”.

LA PROTESTA - “Quale verde se il parco spariva? Una vera e propria truffa ai danni dei cittadini che avrebbero visto la sottrazione dell’unico polmone verde del quartiere. Fu sufficiente la nostra illustrazione, per bocciare senza appello e all’unanimità un progetto così impresentabile. Il Comune di Roma, (architetto Mastrangelo), convenendo sull’oscenità del progetto sottolineata dalla volontà popolare, ne sviluppò nel Novembre 2000 uno nuovo, che lasciava inalterato il parco pubblico e trasferiva nell’area privata, i soli impianti sportivi”.
 
“Di quel progetto, pur illustrato e respinto da un’altra assemblea pubblica, non si è mai più avuto traccia. Nell’ottobre 2011 dopo ben 11 anni, viene inopinatamente  riesumato il progetto originario con qualche modifica ma tenendo in piedi le strutture  più redditizie da realizzare guarda un po’, sempre sul parco pubblico perdurando la proprietà da espropriare. Come ciò sia potuto avvenire, quale sia il ruolo di persone interne al Comune e al Municipio X, quali interessi siano stati mossi, quali finanziamenti siano stati promessi o addirittura ottenuti, quali alibi siano stati prodotti a giustificazione di questa inqualificabile opera sarà accertato dal magistrato se lo riterrà opportuno e utile ai fini dell’inchiesta in corso”.

“Non potevamo esimerci dal contribuire alla ricerca della verità documentando l’esposto in maniera consistente, supportato da idonea documentazione. Attendiamo gli sviluppi della vicenda – conclude il comunicato - mentre vi informiamo che per i cittadini di questo quartiere il parco, che nelle scorse settimane è stato oggetto di una donazione della provincia di Roma di un set di  giochi per i più piccini ed è stato inaugurato dal presidente Zingaretti, non si tocca”.

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