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Statuario-Capannelle, la posizione del CdQ sul Centro Civico di via Polia

Michele Pizzuti, vice presidente del CdQ Statuario-Capannelle, ha rilasciato un comunicato per chiarire la posizione del Comitato riguardo il Centro Civico di via Polia: situazione che verrà discussa presto dal Consiglio Municipale

Il 3 Maggio prossimo si discuterà, in sede consiliare, un incontro per discutere varie questioni legate al quartiere Statuario-Capannelle. Tra queste spicca quella inerente al Centro Civico di via Polia, tema che il CdQ ed i residenti sentono particolarmente. Per questo Michele Pizzuti, vice presidente del CdQ locale, ha rilasciato un comunicato per anticipare la loro posizione.

“Il CdQ non ha alcun interesse ad entrare nella gestione della struttura di Via Polia nei modi odierni previsti dall'ordinanza Medici né ad applicare logiche di consociativismo, in funzione di ‘una speranza ottimistica’ sulle ali dell'amiamoci e vogliamoci bene – spiega Pizzuti - Siamo tuttora in attesa del collaudo amministrativo. Critichiamo con energia l'assessorato al patrimonio del comune di Roma che dall'8 Novembre 2011 non da' disposizioni per indire una riunione della commissione collaudo. Se le forze politiche del decimo Municipio spingessero, in una logica bipartisan ed a difesa della legalità, il Comune di Roma ad effettuare il collaudo, sarebbe questo un atto politico di grande rilievo che appoggeremmo senza alcuna riserva”.

LA GESTIONE - “Ma abbiamo tuttavia la consapevolezza che il Centro - dopo che il ‘Patrimonio’ lo avrà trasferito al Municipio - debba essere in qualche modo gestito. Quindi che in quel contesto non debba prevalere il pressapochismo, la conflittualità permanente, la legge di chi ha più iscritti alla propria associazione conta di più, ma sosterremo una logica di pianificazione e della vittoria delle idee migliori, purché siano armoniche ai bisogni di Statuario nella prospettiva di una sua crescita multisfaccettata e non a senso unico”.

DESTINAZIONI DEL CENTRO“Noi del Centro Civico abbiamo un’idea strategica: esso deve essere il motore del rilancio del livello culturale di Statuario. Non solo feste (che vanno bene), anziani (che devono trovare ulteriori spinte alla partecipazione), spazi per studiare (meglio avere i nostri ragazzi colti che asini, ovviamente), ma anche molto, molto altro – prosegue il vice presidente - Molto altro e di più. Il Centro non può ridursi ad ‘angoli’ dove ciascuna associazione tesse la propria teoria. Il Centro deve essere percepito come una agorà democratica dove regni il senso di appartenenza al quartiere e il ritrovarsi lì emozioni e produca emozioni, e non che crei spaccature e lacerazioni dolorose”.

“Ma il Centro potrebbe anche essere utilizzato come un punto di riferimento socio sanitario (un punto ambulanza), amministrativo (una delegazione del municipio) un punto per la sicurezza (Protezione civile). Noi siamo aperti al dibattito, un dibattito che mai c’è stato e che sino ad ora si è dipanato su questioni più squisitamente politiche o di logica spartitoria. Infine noi siamo del parere che il Centro, una volta insediatosi ufficialmente, abbia un proprio e snello organismo di gestione (economica e di progetto), anche con la eventuale presenza di un dirigente/funzionario del Municipio, perché governare un processo simile è obiettivamente complesso. Un comitato di gestione in cui le associazioni (quelle di oggi ed altre) possano comunque dire la loro affinché si chiuda in tal modo (e finalmente) la stagione delle polemiche e si apra quella della progettualità”.

IL CONSIGLIO MUNICIPALE - “Noi speriamo che con questo consiglio del 3 Maggio si trovino le soluzioni migliori per rendere davvero fruibile ai cittadini del quartiere questa struttura, che non dimentichiamo - insieme ad altre 4 convenzioni scandalosamente disattese - è la risposta (a scomputo) per l'apertura dell'Albergo di via Siderno. Ma solo in pochi hanno alzato la voce compiendo atti formali e legali per impedire che l'albergo aprisse, pur in presenza di gravi inadempienze della ditta appaltatrice. Né le giunte precedenti né quella attuale sembra abbiano lavorato per gli interessi dei cittadini: Una, permettendo l'arbitrio - ha quindi concluso Pizzuti – l’altra, dormendo o guardando da un'altra parte”.

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