Sono passati più di sei anni dall’abbattimento dei primi platani di viale Giulio Agricola. E’ iniziata così un’odissea che ha visto alcuni cittadini, poi riuniti in un coordinamento, sfidare l’amministrazione che lì voleva realizzare dei parcheggi interrati. 

LA VICENDA - I box auto non sono mai stati realizzati ed il cantiere non è più stato ultimato. Salvati gli alberi, è rimasto però per molti anni uno scavo, ora coperto, degradato e pericoloso. All’interno è stato gettato di tutto, dai classici televisori con il tubo catodico, agli scarti alimentari. Un’oasi del degrado, in uno dei quartieri più belli del VII Municipio. Un pugno nello stomaco che i residenti non hanno mai accettato e che, progressivamente, ha portato l’amministrazione municipale e comunale ad assecondarne le richieste, ritirando il progetto. 

L'ESITO DEL CONTENZIOSO - La vicenda del PUP di viale Giulio Agricola è stata rapidamente ricostruita in una recente memoria di giunta, licenziata dalla squadra di governo di Monica Lozzi. Nel documento viene anche ricordato il ricorso, vinto al Tar, dell’Ecopark. All’azienda, che non è stata messa in condizione di realizzare l’opera, Roma Capitale deve ora corrispondere 750mila euro di risarcimento danni.

IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE - Il viale conserva le cicatrici dell’operazione avviata oltre sei anni fa. Per questo, la Giunta municipale, “visto che i cittadini reclamano la sistemazione urgente dell'area – si legge nel documento firmato dalla Presidente Lozzi – dà mandato agli Uffici competenti di verificare l’esistenza di un progetto di ripristino definitivo dell’area, procedendo successivamente all’elaborazione di una stima aggiornata sui costi di intervento relativi”.