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Sabato, 20 Aprile 2024
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Casa delle Donne: il M5s tiene la porta aperta, ma bando alle strumentalizzazioni

Annunciata manifestazione in difesa di Lucha y Siesta. Il Campidoglio risponde

Da dieci anni la sottostazione Cecafumo è un centro antiviolenza. Uno spazio aperto alle donne, anzi la Casa delle donne del VII Municipio. Lì si realizza un laboratorio di progettazione sociale, uno sportello di assistenza legale, un sostegno psicologico. Non meno importante, è in grado di fornire anche degli spazi abitativi. La Casa delle donne Lucha y Siesta rischia però la chiusura. Il timore è che l'immobile, di proprietà di Atac, possa rientrare nell'ampio piano di dismissione patrimoniale già annunciato dall'azienda.

Avviato il confronto

L'interlocuzione con i tanti soggetti istituzionali preposti, è partito. E da sponda capitolina è stato ribadito l'interesse a proseguire. Il 27 dicembre si è svolto un primo incontro, nell'ambito del quale è stato avviato un tavolo tecnico "con  l’obiettivo di individuare la migliore soluzione, nel rispetto delle norme". Un successivo incontro si è svolto il 10 gennaio ed ha visto la partecipazione  dell presidente della Commissione Politiche Sociali Maria Agnese Catini, della Minisindaca  Monica Lozzi e di alcuni rappresentanti dell'assessorato alla Comunità solidale e di quello della Città in movimento. Non c'erano invece le titolari delle relative deleghe, vale a dire l'assessora Baldassarre e l'assessora Meleo. Assenze importanti, che sono state prontamente stigmatizzate.

La manifestazione in Campidoglio

Per il movimento "Non una di meno"  c'è un' "emergenza" che riguarda  le donne in tutta la città. A fronte di questa condizione "la proverbiale trasparenza della Giunta Raggi si fa vera e propria invisibilità: la sindaca scompare, le assessore si smaterializzano, le richieste restano senza risposta, i problemi senza soluzione". Il movimento "Non una di meno" punta il dito contro l'intenzione di ricavare un profitto economico da spazi che invece hanno una grossa valenza sociale. Vale per la Casa internazionale delle donne come per quella di Lucha y Siesta. Ma  "Il piano di risanamento di Atac non devono pagarlo le donne". Per questo, "Lucha y Siesta va salvaguardata e stralciata dalla lista dei beni immobili da svendere". Per difendere quello spazio e gli altri luoghi del femminismo minacciati di chiusura, è stata annunciata una manifestazione in Campidoglio per il 23 gennaio.

Tre appuntamenti in un mese

La risposta del Campidoglio è stata immediata. Con una nota, si è ribadito il percorso intrapreso per cercare una soluzione alla vicenda di Lucha y Siesta. Per farlo, è stato oconvocato un nuovo appuntamento, previsto per giovedì 18 gennaio. E' il terzo in meno di un mese e si svolge ad una settimana di distanza dall'ultimo incontro.  Per il Campidoglio è la dimostrazone dell'impegno e dell'attenzione che Roma Capitale ripone verso la materia. D'altra parte, come sottolineato in una nota del Comune, "nel Piano Sociale Cittadino, in fase di elaborazione, è prevista la presenza di almeno uno sportello antiviolenza per le donne in ogni Municipio".

La competizione elettorale e l'auspicio del Campidoglio

A fronte di queste premesse, l'amministrazione "aspica che un tema così importante per il futuro della città e di tante donne non si trasformi in un terreno di strumentalizzazione e di speculazione politica pre – elettorali.  Le sedi per il confronto e per trovare soluzioni, che consentano di ristabilire la legalità, sono disponibili e numerose – si fa notare nel comunicato del Campidoglio –  l’auspicio è che vengano utilizzate e valorizzate nel migliore dei modi". Porta ancora aperta nella ricerca di una soluzione. A condizione di tenere fuori Dalla Casa delle donne, l'incipiente campagna elettorale.

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