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Appio Claudio Don Bosco / Via Lucio Mario Perpetuo

Anche al Quadraro spariscono le altalene: il Comune colpisce ancora, la rabbia del municipio M5s

Per dieci giorni l'area giochi del Quadraro è rimasta senza altalena. Rimossa dal Comune è stata rimessa dal Municipio. Lozzi (M5s): "Questo parco è stato riqualificato dai cittadini. Le istituzioni dovrebbero solo ringraziarli"

“La banda delle altalene” ha colpito ancora. Anche al Quadraro, dopo i casi registrati a Garbatella ed a Settebagni, gli operatori del Dipartimento Ambiente hanno rimosso arredi ludici da un’area giochi. A farne le spese, questa volta, è stato il parco Niccolò Blois, in via Lucio Mario Perpetuo.ù

Una follia del Campidoglio

L’altalena, rimossa dal Comune, è stata però rimessa dal Municipio. L’ente di prossimità, raccogliendo le proteste dei residenti, ha provveduto a sopperire all’intervento disposto dal Campidoglio. Un intervento che lo stesso Ente di prossimità ha qualificato come “una piccola follia”. Un corto circuito amministrativo che, secondo la minisindaca Monica Lozzi, è figlio anche di una mancata conoscenza del territorio. Di quel mancato decentramento che chi guida il Municipio VII da tre anni sta chiedendo, senza fortuna.

La bacchettata al Comune

“Chi sta al centro e programma la rimozione dei giochi, deve prevedere contestualmente la loro sostituzione – ha rimarcato la presidente grillina Monica Lozzi – il territorio non può fare a meno di questi arredi, perché in periferia mancano spazi di socialità ed arredi ludici a cui i bambini possano accedere liberamente”. Al contrario, “bisognerebbe ringraziare questi residenti che si prendono cura di un'area verde che, in passato, era degradata e piena di siringhe”. Una bacchettata  in piena regola, mascherata da “un appello all’amministrazione” a cambiare registro. E che arriva dopo analoghe proteste avanzate dai territori di sinistra.

Il precendente alla Garbatella

Il primo giallo era stato segnalato alla Garbatella. Nell’area verde gestita dagli attivisti di Casetta Rossa in un pomeriggio di fine gennaio, gli operatori del Dipartimento Ambiente hanno rimosso un’altalena e dichiarato inagibili un paio di arredi. Un mistero, subito stigmatizzato dal Minisindaco Amedeo Ciaccheri, che si è “risolto” nel volgere di 24 ore con la sostituzione di un paio di ganci dell’altalena e l’eliminazione dei nastri che avevano impedito l’uso degli altri giochi.

Il caso di Settebagni

L’espressione “banda delle altalene” è però stata coniata dall’assessore ai Lavori pubblici del Municipio III. Nel parco giochi di Settebagni, l’unico peraltro presente nel quartiere,  è stato rimosso un arredo ludico che, secondo l’Ente di prossimità, necessitava solo di una piccola riparazione. Il Campidoglio in quel caso è intervenuto per spiegare che “Il castelletto è stato smontato a causa della rottura del ponte di collegamento tra le due torri”. Non è invece chiaro perché, come chiesto dalla presidente Lozzi, al Quadraro sia stata smontata un’altalena senza averne previsto la sostituzione.

Le responsabilità

In assenza di chiarimenti, da parte del Campidoglio, resta la versione offerta dalla stessa minisindaca grillina che punta il dito contro il mancato decentramento amministrativo. Chi sta al centro quindi, e non vuole delegare le competenze ai municipi, giocoforza deve assumersi la responsabilità delle scelte operate. Con relative bacchettate.
 

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