Osteria del Curato, parapedoni divelti da mesi in via Casale Ferranti
“Dobbiamo proprio aspettare che ci scappi il morto?”, con queste parole il CdQ Osteria del Curato riporta l’attenzione sui parapedoni di via Casale Ferranti, divelti la notte del 22 Giugno 2012
Ogni giorno alcuni residenti del quartiere Osteria del Curato attraversano un tratto di strada tra via Tuscolana e via del Casale Ferranti per raggiungere la fermata Metro Anagnina. In questo tratto di strada incombono però diversi pericoli per i pedoni, derivanti dalla misura contenuta della carreggiata e dal passaggio frequente di mezzi pesanti. Il CdQ locale si è impegnato molto in passato per far installare dei parapedoni, al fine di diminuire il rischio per i cittadini, e per impedire – con Determinazione Dirigenziale n. 300 del 20 aprile 2011 – il transito ai veicoli superiori ai 35 quintali, con l'installazione di apposita segnaletica all'angolo tra via del Casale Ferranti e via Mario Broglio. Tali provvedimenti sono diventati effettivi il 23 Marzo 2011, ma da allora la situazione non è cambiata affatto.
La notte tra il 22 ed il 23 Giugno 2012, infatti, “il nuovo marciapiede è stato gravemente danneggiato, con le transenne parapedonali divelte da automezzi pesanti provenienti da via del Casale Ferranti. Essi – spiega il CdQ locale - non riuscendo ad effettuare la curva per immettersi su via Tuscolana, continuamente buttavano giù i paletti”. Da allora i parapedonali non sono più stati ripristinati completamente e ancora oggi non garantiscono una sicurezza adeguata ai pedoni.
LE SOLUZIONI DEL CDQ – “E' del tutto evidente che occorre trovare con urgenza dei rimedi veramente risolutivi – proseguono dal CdQ -, ad esempio il rudere che si trova proprio in quel punto ha o non ha una particolare importanza storica o archeologica? Se la ha, allora qualcuno ci metta una tabella esplicativa spiegandone i motivi e provveda quantomeno a ripulirlo dalle erbacce e dai grossi ferri arrugginiti che incombono su di esso. Se invece non la ha, si abbia il coraggio di demolirne una parte per realizzare finalmente un passaggio sicuro per i tanti pedoni che ogni giorno vanno e tornano dalla stazione Metro – conclude -. O dobbiamo proprio aspettare che ci scappi il morto?”.
