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Morena Morena / Via Frascineto

Omicidio Morena, un testimone ha visto il killer di Edoardo Sforna: l'identikit

Per il momento a disposizione degli investigatori c'è un identikit fornito da un testimone che ha visto il delitto. Il killer sarebbe magro, sulla ventina, basso e biondo

Non è un ricercato, ha la fedina penale pulita così come era pulito e innocente il suo viso da bambino e, per la legge, non ha fatto del male a nessuno. Si scava nel passato, si ascoltano i racconti, si cercano dettagli che facciano luce sulla vita di Edoardo Sforna, 18 anni, freddato da cinque colpi di pistola davanti alla pizzeria dove lavorava a Morena. Chi lo voleva morto e perchè? Nessuna risposta e nessuna pista più evidente di altre a cui aggrapparsi.

LE INDAGINI - A tutto campo alla ricerca di un movente: tra le prime ipotesi Sforna potrebbe essere stato ucciso a seguito di un contrasto personale, ma niente di più preciso. Le indagini possono contare al momento sull'identikit del killer fornito da un testimone. Magro, basso di statura, capelli biondi e al massimo venti anni di età sarebbero le caratteristiche del colpevole e a raccontarlo è un giovane sulla trentina che abita nella zona e che ha assistito al delitto. "Ero lì con mia moglie per prendere delle birre quando mi é passato accanto uno con il casco in testa - racconta il testimone - Poco dopo ho sentito almeno tre colpi di pistola, poi quello è sceso dalle scale e l'ho visto: il casco non era integrale e sotto si vedevano dei capelli che sembravano biondi. Era magro, bassetto, avrà avuto al massimo venti anni. Mi è passato davanti ci siamo guardati e senza dire niente, con la pistola in mano, ha raggiunto un altro che lo aspettava su uno scooterone. L'altro aveva pure lui il casco, capelli forse neri e due grandi occhi azzurri. Avrà avuto al massimo 25 anni".

I RACCONTI - Non sembrava in punto di morte Dodo (così lo chiamavano gli amici) che per un un quarto d'ora dopo gli spari era cosciente. E' entrato nel locale e, pronunciando le ultime parole, "oddio mi hanno sparato, chiamate mia madre", si è accasciato a terra e non si è più rialzato. Chi ha assistito alla scena, o chi lavora nei pressi, fornisce particolari più o meno rilevanti."Ci hanno messo 40 minuti ad arrivare - dice Magdy Jonues, l'egiziano proprietario della pizzeria -. Edoardo all'inizio non sembrava così grave, per un quarto d'ora è stato cosciente. Abbiamo chiamato in tanti il 118, ma non arrivavano mai".Anche altri clienti che ieri sera si trovavano all'esterno del locale e che hanno soccorso il diciottenne dopo che era stato ferito danno la stessa versione. "Qui dopo le 6 del pomeriggio è tutto chiuso tranne la polizia - ha raccontato una donna che lavora in uno degli uffici del centro commerciale che ospita la pizzeria - non conoscevo il ragazzo che hanno ammazzato, lavoro qui da dieci anni e non è mai successo quasi nulla, a parte un furto all'ottico".

CHI ERA - Il perfetto ritratto di un adolescente come tanti. Nient'altro viene fuori dalla ricostruzione della vita di Edoardo. Volontario della Croce Rossa faceva parte del gruppo pionieri di Ciampino ed era tifoso giallorosso. Era figlio unico del padre Antonio, proprietario di una tintoria, e della madre Marina, impiegata. "Un bravo ragazzo" ha sussurrato la zia tra le lacrime davanti al luogo dove il nipote è scomparso. "Tranquillo, silenzioso e anche un po' timido" l'ha definito Jonues proprietario della pizzeria dove il diciottenne da tre giorni aveva iniziato un lavoretto estivo. Era fidanzato con Elisa e con lei avrebbe dovuto concludere la serata di ieri davanti a dei cornetti caldi. Ma la ragazza ha aspettato invano.

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