Don Bosco: ancora un incidente nell’ “incrocio maledetto”
Una lettrice segnala l'ennesimo incidente avvenuto in giornata nell'incrocio tra viale Marco Fulvio Nobiliore e via Giuseppe Salvioli. "Ma non si potrebbe mettere un semaforo o meglio ancora dei dossi?"
Ci scrive una lettrice per segnalare una situazione che si è imposta all’attenzione della cronaca locale. D
a registrare, questa volta, un incidente avvenuto nell’intersezione stradale tra viale Marco Fulvio Nobiliore e via Giuseppe Salvioli, in zona Don Bosco. Si tratta, come la lettrice sottolinea, di “un incrocio maledetto”.SEMPRE LA STESSA DINAMICA - “Da anni avviene sempre lo stesso incidente: chi percorre viale Nobiliore arriva all'incrocio a velocità sostenuta e nonostante l'evidente segnale di stop, non si ferma e travolge le auto provenienti da via Salvioli - ci segnala la residente - Il risultato è che almeno una volta a settimana chi abita nei paraggi è costretto ad assistere al solito rituale di feriti, ambulanza, rilievi tecnici”.
UN ALTRO INCIDENTE - La situazione sembra stia addirittura peggiorando. La lettrice scrive infatti che “Pochi giorni fa, si è verificato il solito incidente. Tre parapedonali sono stati divelti nell'impatto, col rischio di travolgere pedoni che fortunatamente non passavano in quel momento. Stamattina 6 agosto 2014 sono stati ripristinati i parapedonali, ma sono purtroppo durati pochissimo: alle 15,30 un'automobile sopraggiunta come un bolide da via Nobiliore ha impattato contro un'auto proveniente da via Salvioli, come da copione... E ha abbattuto i parapedonali rimessi a posto poche ore prima”.
LA PROPOSTA - La segnalazione della lettrice, reca con sé anche una proposta, da prendere in considerazione per provare a ridurre la pericolosità dell’incrocio. “ Non si potrebbe mettere un semaforo o meglio ancora dei dossi che costringano a far rallentare le automobili? Chi percorre via Nobiliore e via Salvioli non si cura dei numerosi attraversamenti pedonali e della presenza di tre scuole, ma sopraggiunge all'incrocio - osserva e conclude la lettrice – a una velocità che prima o poi, Dio non voglia, causerà la morte di qualcuno”.