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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cinecittà: è polemica sulla scelta d’intitolare l’Aula Consiliare ad Allende

Il blogger Fortezza Bastiani, critica la scelta “Allende ha il nostro massimo rispetto. Ma non si poteva scegliere il nome d’un cittadino che ha reso importante Cinecittà?”

L’idea di fa incominciare l’avventura del nuovo supermunicipio VII dalla scelta di un nome, a molti non è piaciuta. In particolare, alcuni hanno storto il naso perché l’intitolazione della Sala Consiliare a Salvador Allende 1973, non è sembrata appropriata. Perchè Allende è un personaggio divisivo, secondo alcuni; perché non è del territorio che ci si appresta a governare, per altri.

LA CRONACA DEI FATTI - A questa seconda corrente di pensiero, sembra appartenere anche il blogger Fortezza Bastiani, che qualche giorno fa ha così commentato l’accaduto” Nel consiglio municipale che si è tenuto all'interno dell'ex Istituto Luce, oggi sede del nostro municipio, si è stravolto quello che era l'ordine dei lavori previsti per inserire e far approvare a sorpresa un ordine del giorno sul nome da dare all'aula consiliare. Ma invece di suggerire il nome di qualche illustre nostro concittadino o quello di qualcuno che ha reso celebre nel mondo quella parte importante nel nostro territorio che è Cinecittà (e c'è solo l'imbarazzo della scelta) si è deciso a maggioranza di intitolare l'aula consiliare del nuovo VII municipio, che ora va da San Giovanni fino a Casal Morena, a Salvador Allende”.

L'OBIEZIONE -  Il motivo per cui quella scelta non è stata apprezzata è chiarito nel passaggio successivo. “Sia chiaro che Allende ha il nostro massimo rispetto. Un politico che per la difesa dei suoi ideali e del concetto stesso di democrazia si è fatto uccidere non può non meritarlo – ricorda Fortezza Bastiani - Ma davvero non si capisce perché intitolargli l'aula di un municipio romano dove si riuniscono i rappresentanti delle istanze dei cittadini. Quel nome, Salvador Allende, così importante ma così distante dalla storia del nostro territorio, è testimone inconsapevole della distanza abissale che esiste fra i cittadini e chi è stato eletto per rappresentarli – valuta il blogger, che poi aggiunge - Una ulteriore conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che mai in quel consiglio la nostra voce avrà un peso, ma sarà sempre vista solo e soltanto come un fastidio”.

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