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Cinecittà: Fantino difende “i giornalisti ed il diritto all’informazione”

Il Presidente del Municipio VII, preso atto del rischio chiusura di Nuovo Paese Sera, assume le difese della professionalità dei giornalisti e del diritto all'informazione, perché "non può esistere un giornale senza giornalisti"

La vicenda legata al cambio di proprietà di Nuovo Paese Sera, approda in Municipio VII. “Mercoledì 31 luglio scadono i contratti dell’intera redazione di nuovo Paese Sera e la proprietà che da mesi è in trattativa con la società Parsitalia per la cessione delle quote societarie, ha minacciato di impedire dal primo agosto l’accesso ai giornalisti nella sede di via Carlo Emery 47 - scriveva in una nota la Redazione di Nuovo Paese Sera, nella quale si spiegava inoltre come - Da quattro mesi i giornalisti non ricevono lo stipendio, così come i collaboratori che in alcuni casi vantano crediti da più di un anno. Nel corso di questo periodo l’azienda ha chiesto alla redazione continui sforzi per mantenere in vita il giornale – si legge sempre nel comunicato - proprio in vista della cessione delle quote e dell’ingresso di nuovo capitale”. Sforzi che sembrerebbero, stando a quanto trasmesso attraverso una nota, non esser stati sufficienti.

LA SOLIDARIETA' DEL MUNICIPIO VII - “E' con grande dispiacere che apprendo del rischio chiusura del Nuovo Paese Sera, una delle poche testate indipendenti della città, capace, a  soli due anni dalla sua rinascita, di ritagliarsi un ruolo di assoluto primo piano nell'informazione cittadina" scrive in una nota il Presidente del municipio più popoloso di Roma, Susi Fantino. "Con la chiusura di questa testata storica – aggiunge il minisindaco ad essere in pericolo non sarebbero solo i giornalisti della redazione e i collaboratori, che da mesi lavorano gratuitamente senza percepire alcuno stipendio, ma la pluralità stessa dell'informazione che vedrebbe spegnersi una delle poche voci critiche e dissonanti del panorama cittadino".   "Non può esistere un giornale senza giornalisti - conclude Fantino - per questo il mio auspicio  è che la proprietà sappia trovare una soluzione che tuteli tanto le professionalità dei lavoratori, quanto il diritto all'informazione".

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