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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cinecittà Cinecittà / Via Filippo Serafini

Cinecittà – Lamaro: “il Corto Circuito si riprende i suoi spazi”

Tolti i sigilli fatti apporre dalla magistratura a due locali del Corto Circuito, ritenuti abusivi. Gli attivisti del centro sociale rivendicano l'azione: "afferma la nuova legalità dell'autogestione popolare. Ci riappropriamo dei nostri spazi"

Niente più sigilli nei due locali posti sotto sequestro dalla magistratura, all’interno del Centro Sociale Corto Circuito. La loro rottura è stata comunicata attraverso una nota, diramata dagli attivisti della storica occupazione di via Filippo Serafini, che hanno rivendicato l’iniziativa. I locali chiusi, una tensostruttura ed un edificio in legno, erano quelli dove si concentravano molte delle attività del Corto Circuito.

L'INIZIATIVA - Il proposito di riprendere possesso degli spazi sequestrati, era stato anticipato nei giorni scorsi dagli stessi attivisti. Laboratori didattici sul riciclo, attività ludiche per i bambini, esibizioni sportive ed artistiche, hanno fatto da cornice all'iniziativa di  “riappropriazione”  dei locali sigillati.  “Non si possono cancellare 25anni di storia. Ieri, 10 Settembre, i compagn@ del Csoa Corto Circuito, gli abitanti del quartiere Lamaro e i compagn@ delle strutture occupate e autogestite di Roma  - leggiamo nella nota – si sono riappropriati dei locali del centro sociale, sigillati e sequestrati dalla magistratura lo scorso 31 Luglio perché considerate abusive”.

L'ALTERNATIVA AL PROFITTO - Gli attivisti del Centro Sociale contestano, non per la prima volta, l’iniziativa che il Tribunale di Roma ha disposto nei loro confronti. “In una città dove gli abusi e le speculazioni fanno da padroni dove la politica è ridotta ai minimi termini, l’unica legalità è quella dei poteri forti, del silenzio della politica dell’indifferenza delle istituzioni – leggiamo ancora nella nota -  A tutto ciò siamo abituati, per questo continuiamo da decenni a ridisegnare i quartieri e i territori di cui siamo parte in funzione sociale, alternativa agli interessi di profitto che vedono la città come un terreno di conquista per vecchi e nuovi corsari dell’economia del cemento e del mattone”.

LA RICONQUISTA DEGLI SPAZI - La scelta di rimuovere i sigilli, che rendevano inutilizzabile l'osteria e l'edificio della scuola popolare, è stata dettata da una ragione di carattere simbolico. La rottura dei sigilli - conclude il comunicato diramato dal CSOA Corto Circuito - afferma le nuove legalità che l’autoorganizzazione e l’autogestione popolare determinano dentro il deserto di una metropoli che vogliamo riconquistare a partire dai nostri spazi e dai nostri territori”. A corollario di queste premesse, è stata indetta anche un'assemblea popolare  “per il diritto della città”. L'iniziativa si svolgerà in Piazza dei Sanniti, zona San Lorenzo, il giorno 17 a partire dalle 17.30.

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