A trentacinque anni dalla sua scomparsa, resiste il mito del Sindaco Petroselli. Pur essendo stato alla guida della città per meno di tre anni, il suo ricordo non si è mai sbiadito. Lo dimostrano i numerosi attestati, i documentari, le intitolazioni che ancora oggi gli vengono dedicate. Manca tuttavia un archivio nel quale contenere i suoi preziosi testi. Forse ancora per poco.

LE OPERE PRINCIPALI - A rompere gli indugi ha infatti provveduto il Consiglio del Municipio VII approvando di recente una  specifica mozione. Nel documento votato dal Parlamentino di Cinecittà, si ricordano le principali opere realizzate dal Sindaco. Dall'unificazione dell'area archeologica, con lui divenuta percorribile dal Colosseo al Campidoglio, all'attenzione per le periferie. Nel suo secondo anno di mandato, terminato per l'improvvisa scomparsa nel 1981, è stato avviato anche il servizio della linea A. Con quell'opera titanica che attraversa gran parte del territorio municipale, molti popolosi quartieri sono stati messi in rete con le zone più centrali della Capitale.

L'AUTOCANDIDATURA - Nel documento che il Consiglio ha approvato, non vengono soltanto tratteggiati i principali meriti del Sindaco Petroselli. La richiesta di realizzare un archivio documentale, nasce anche da una specifica esigenza. "Sua moglie Aurelia, cittadina del Municipio VII – leggiamo nella mozione approvata – ha espresso sincera preoccupazione e fatto appello alle istituzioni affinchè il materiale da lei custodito non venga perduto". A tale scopo, il Parlamentino di Cinecittà ha impegnato la Presidente Fantino o un suo Assessore a chiedere i fondi per realizzare un apposito archivio. L'auspicio, viene espressamente sottolineato, è che "abbia sede nel territorio del Municipio VII". La candidatura è lanciata. Si tratta ora di individuare i locali adatti e reperire le risorse necessarie.