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Omicidio allo Statuario, trovata l'arma del delitto: è un tubo di ferro

Il tubo ancora insanguinato, è stato trovato all'interno di un cassonetto nei pressi di via Squillace. Dai rilievi delle forze dell'ordine è emerso che la donna ha cercato di difendersi e di sfuggire all'aggressore

Laura Zambani, la prostituta 55enne trovata morta allo Statuario, è stata uccisa con un tubo di ferro. L'arma è stata ritrovata dagli agenti della squadra mobile all'interno di un cassonetto di via Squillace, ancora insanguinato.

Dagli esami sull'arma si spera di poter carpire elementi utili alla risoluzione del giallo. I rilievi effettuati ieri hanno accertato che la donna ha aperto al suo assassino, segno che lo conosceva o che forse era un suo cliente.

Gli stessi rilievi hanno accertato che la donna ha cercato di difendersi, di sfuggire alla furia omicida del suo assassino. Per questo si è trascinata fin sotto il letto, ma è stato fatale il colpo che l'ha colpita alla testa e che le ha fracassato il cranio.
 

AGGIORNAMENTI DELLE INDAGINI

12 novembre 2009: La polizia è tornata a Via Squillace a caccia di nuovi indizi. Nel frattempo è stato affidato alla scientifica il tubo che si suppone essere l'arma che ha fracassato il cranio di Laura Zambani, uccidendola.

A quanto emerge dagli investigatori le ipotesi più accreditate sono al momento 2. La prima porta alla pista dello sgarro, legato alle attività della donna che di pomeriggio svolgeva attività di prostituta a via Squillace, di giorno invece aveva un banco al mercato di Testaccio.

La seconda ipotesi è invece quella del raptus improvviso che ha portato l'omicida a sferrare il colpo con il tubo di ferro.
 

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