La Barbuta, il 2015 si conclude com'era iniziato: finiscono in fumo i buoni propositi
L'ennesimo rogo sviluppatosi nel campo rom de La Barbuta segna il fallimento di tutte le proposte elaborate e delle intenzioni sin qui prodotte. Il fenomeno persiste, contribuendo al peggioramento della qualità dell'aria, già irrespirabile
I cittadini protestano per l'aria irrespirabile. L'amministrazione prolunga il provvedimento delle targhe alterne. Le centraline dell'Arpa continuano a segnare livelli inaccettabili di polveri sottili. E sopra il cielo di La Barbuta riprendono a levarsi nere coltri di fumo. Il 2015 si chiude come era iniziato.
UN FENOMENO ANNOSO - Lo scorso anno, la notte dell'Epifania, era stata caratterizzata da uno spaventoso rogo. "Le fiamme erano visibili anche dal Raccordo Anulare e dall'Appia Nuova" ci fece notare il Consigliere regionale Palozzi, dopo averle fotografate. Nella calza della Befana, anzichè del carbone, ci finirono dei rifiuti carbonizzati. Nei mesi successivi il fenomeno è stato ripetutamente segnalato. Evidentemente senza portare ad alcun cambiamento.
LE RICHIESTE D'INTERVENTO - Nel pomeriggio di martedì 29 dicembre, per domare l'ennesimo incendio, sono state necessarie due squadre dei vigili del fuoco. Palozzi (FI) su twitter è tornato a chiedere di chiudere il campo. Sferrazza, responsabile locale della Lista Marchini, si è invece appellato al Prefetto Gabrielli, "affinchè intervenga una volta per tutte sulla questione chiedendo se necessario il supporto dell'esercito".
I BUONI PROPOSITI - Intanto l'aria continua a restare irrespirabile. E le istanze avanzate dal Municipio, tra cui quella d'annettere l'area del Campo al Parco dell'Appia Antica, restano lettera morta. Il problema è stato più volte evidenziato al Prefetto, durante i tavoli sull'Ordine e la Sicurezza. I Consiglieri di maggioranza ed opposizione ne stanno però evidenziando l'inefficacia. Le misure finora intraprese, nella migliore delle ipotesi, sono letteralmente andate in fumo.